Teatro

Rimbamband: 'Recitiamo al ritmo delle colonne sonore'

Rimbamband
Rimbamband

In scena fino al 14 febbraio al teatro Leonardo di Milano con "Note da Oscar", Rimbamband portano in scena le musiche del grande cinema. Rivisitate a modo loro.

Sul palco ci sono cinque irriverenti "suonatori e sognatori" in perenne disaccordo armonico. Si chiamano Raffaello Tullo, Renato Ciardo, Vittorio Bruno, Nicolò Pantaleo e Francesco Pagliarulo. In arte Rimbamband. I cinque “suonattori”, come li chiama qualcuno, hanno intrapreso un viaggio teatrale “Note da Oscar” che conduce il pubblico nelle colonne sonore più famose del cinema, grazie ai straordinari virtuosismi, citazioni e un’enorme dose di fantasia. Fino al 14 febbraio saranno in a Milano al Teatro Leonardo. Così ci si ritrova in un “road music movie” tra i generi cinematografici più disparati, dal western al cartoon, dal giallo alla commedia, mixandoli, frullandoli e distorcendoli con spregiudicata creatività. Ne abbiamo parlato con il capobanda Raffaello Tullo.
 

Da dove viene l’idea di questo spettacolo?
Note da Oscar ripercorre le principali colonne sonore e del cinema internazionale. Abbiamo unito il nostro modo di esprimerci alla musica su cui la galleggia tutto il resto. In più il cinema ci consente di avere un tappeto musicale importante.

In pratica di cosa si tratta?
Insieme ad altri quattro musicisti cialtroni abbiamo deciso di riprodurre delle situazioni croniche e grottesche e trasformandole in qualcosa che fosse divertente per il pubblico. Abbiamo provato tanto, non abbiamo dormito la notte e poi è l'intervento di un regista come Paolo Nani ha semplificato il tutto.

Per esempio?
Siamo in continua evoluzione musicale durante tutto lo spettacolo. Le colonne sonore di Morricone diventano quasi delle tarantelle.

Con quali riferimenti?
Ci sono oggetti come il vaso di terracotta di Ghost o le spade laser di Star Wars che sono comuni a tutti, sono nell'immaginario collettivo. Quando li riproduciamo insieme alla musica riusciamo a regalare scene di grande comunicazione a chi ci ascolta. In più trasformiamo in base alle esigenze per cui il vaso di Ghost diventa un strumento a percussione e tutto può avere un riferimento musicale.

Uno stimolo continuo.
E’ uno spettacolo forte che vuole provocare l'immaginazione e la fantasia dello spettatore. In fondo siamo cinque santinbanchi: recitiamo e balliamo senza sosta. A un certo punto improvvisiamo anche una danza tirolese.

Sembra difficile.
È qualcosa di completamente diverso dallo spettacolo classico a cui è abituato il pubblico. Ci siamo impegnati con un lavoro completo. C'è stato bisogno di un grandissimo impegno come autori per citare i grandi film.

E il pubblico come reagisce?
Si fa coinvolgere dalle canzoni, batte le mani, muove i piedi. Facciamo i nostri prezzi più conosciuti e il pubblico ci segue.

Insomma, a chi vi rivolgete?
È uno spettacolo adatto dei 5 ai 100 anni. Abbiamo messo insieme tutta la cultura cinematografica più conosciuta da Titanic a Via col vento. L'incasso è interamente devoluto per estinguere i nostri mutui.

Ma la Rimbamband da dove nasce?
Siamo attori e autori, lavoriamo insieme da dieci anni così bene. Forse anche perché siamo tutti uomini. Con una donna sarebbe stato tutto più diverso. Certo, alcune volte una presenza femminile sul palco servirebbe in quel caso il batterista si trasforma. Basta una parrucca.